TRANSAVANGUARDIA La vitalità nel contemporaneo
A distanza di 45 anni dall’origine della Transavanguardia, l’esposizione sanmarinese non vuole limitarsi a celebrare un importante movimento affermatosi anche oltre oceano, bensì evidenziare quanto le sue peculiarità influenzino ancor oggi, consapevolmente o meno, il mondo dell’arte. E’ proprio nell’attività culturale della Repubblica di San Marino, specificatamente con la partecipazione alle ultime tre edizioni delle biennali veneziane di arte ed architettura, e volgendo lo sguardo a ritroso nel tempo cercando affinità nella storia dell’arte contemporanea, che possiamo trovare vicinanza con gli enuncia1 della Transavanguardia e del suo ideatore, Achille Bonito Oliva. I temi delle esposizioni degli ultimi tre anni del padiglione della Repubblica quali Postumano metamorfico, Ospite ospitante e Nomader, quest’ultima in corso per la 60esima Biennale, evocano una forte coerenza nel percorso che si sviluppa di anno in anno a fronte di un più ampio titolo proposto dai curatori delle diverse edizioni. Ed è proprio questa continuità degli argomenti nell’esplorare le differenze che ci avvicina al nomadismo del linguaggio e, allo stesso tempo, all’eclettismo del Postmoderno e della Transavanguardia. Nel termine Postmoderno, come in Postumano Metamorfico, il prefisso “Post” non rimanda al riferimento temporale del “dopo”, e non insinua nessuna opposizione o superamento. È il modo in cui si guarda al moderno che cambia ed è innegabile che questo nuovo approccio al passato sia legato a un’esperienza di cambiamento e rottura. In tutte le arti e le discipline si afferra il messaggio del postmoderno: il gusto della citazione e la ripresa di s1li e forme del passato con l’inserimento dell’ironia, diventano parole d’ordine. Sulla base di quanto ragionato è stata fatta una selezione di opere che narrino il percorso di continua ricerca e dialogo, nazionale ed internazionale, di una corrente artistica che non nasce da un manifesto fondante, ma che sarà unita solo successivamente dalle parole di Achille Bonito Oliva.
OPERE
Oggetto della mostra saranno le opere dei “fab five” così definiti per via del loro successo transnazionale. Sandro Chia, Francesco Clemente, Enzo Cucchi, Nicola De Maria, Mimmo Paladino, con opere che originano dagli anni ’80 del 900, in pieno periodo transavanguardista, fino alle realizzazioni più recenti degli anni 2000 che attualizzano senza smentirle le basi gettate ormai quasi mezzo secolo fa. Principio cardine che collega le opere è il primato della soggettività dell’artista, che attua una ricerca individuale e libera. Sono infatti artisti differenti tra loro che adottano scelte linguistiche altrettanto differenti. Ciò che davvero li unisce, oltre la figura del loro critico, è l’intento: riportare l’opera d’arte alla sua centralità, tornare al piacere di essere artisti e poter esprimere la propria soggettività.1 Attraverso una grande varietà di mezzi tradizionali, e in modo par1colare la pittura, questi artisti si avvalgono di una gestualità artigianale, più emo1va e is1n1va. Questo ritorno alla figurazione, intesa come segno e colore, è operato in senso antintellettualistico, con evidenti richiami alle frange più anarchiche e irrazionali delle avanguardie. Il risultato è una pittura considerata rozza, ai limi1 del dilettantesco, il cui nucleo non è logico e razionale, ma poetico ed evocativo. E’ su questa linea di continuità che l’esposizione in oggetto vuole proporre un approfondimento al tema contemporaneo ricercando nelle sue radici storiche esempi significa1vi che ci aiutino a meglio comprendere la circolarità dell’arte in questi nostri contrasta1 ma nel contempo interessanti tempi del nostro presente. Unanimemente riconosciuta è inoltre l’influenza che la Transavanguardia ha esercitato nei confronti di artisti oggi particolarmente celebra1 quali Claudio Parmeggiani, Luigi Ontani, Salvo ed Ettore Spalletti.
TRANSAVANGUARDIA, La vitalità del contemporaneo è il titolo selezionato per l’esposizione. La mostra vuole indagare come questi artisti e le loro opere mantengano la loro strettissima aderenza ad una realtà interconnessa e globalizzata, sempre più evanescente e complessa, attraverso un ritorno ai fondamenti dell’umanità. Il rapporto frizzante con il contemporaneo, che negli anni ’80 poteva essere visto come scia della crisi economica che caratterizzò il decennio precedente e che ridimensionò l’ottimismo produttivo e culturale dell’Italia, è evidente nei testi di Achille Bonito Oliva, che risultano ad una lettura odierna più contemporanei che mai.
“L’arte tra ironia e nomadismo, ecco la mia rivoluzione anni ‘80”.
Achille Bonito Oliva
PERCORSO DI VISITA
Il percorso di visita rispetta le volontà della teorizzazione di Achille Bonito Oliva, secondo cui “non esiste una idea evoluzionistica lineare dello sviluppo dell’arte, ma esiste un’arte che vive dentro i colpi e i contraccolpi della storia”. La mostra non seguirà quindi una linea temporale, e nemmeno un susseguirsi definito sulla base del soggetto artista. Il progetto espositivo sarà invece quanto più possibile atto allo sviscerarsi di relazioni e dialoghi tra le opere, accostate per tema1che e linee coloristiche, per soggetti e per materiali. Sarà lasciata la corretta spazialità alle opere, che possano in questo modo esprimere la storia come il presente, nella loro individualità tanto quanto nella relazione con le altre. Si porrà l’attenzione “sull’intreccio stilistico, sul nomadismo culturale che si attua u1lizzando la memoria ed u1lizzando gli s1li del passato, in linea con questo eclettismo ed ironia stilistica che rendono l’arte della transavanguardia italiana più contemporanea che mai”, come voluto da Achille Bonito Oliva.
BIGLIETTI
Intero: 8,00€ a persona
Ridotto: 4,00€ a persona (riservato a studenti universitari su presentazione di tesserino, over 65, gruppi superiori alle 25 persone).
Gratuito: Bambini e ragazzi fino ai 18 anni, gruppi scolastici, visitatori con disabilità non autosufficienti e un loro accompagnatore, insegnanti con modulo d’attestazione, tesserati ICOM con tesserino, giornalisti con tesserino.
Organizzazione: FR Istituto d’Arte S.p.a.